tag:blogger.com,1999:blog-7331739278972728222.post7418270990864323326..comments2020-11-12T17:37:52.388+01:00Comments on Atelier Delle Attività Espressive: "Progetto Psicoevoluzionista di Configurazione dei Multiparametri Creativi" (Frateschi M., Citarella C., Minervini V.R.) Quarta parteCarla Citarella -http://www.blogger.com/profile/01992890878881352100noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-7331739278972728222.post-29328318373367474002010-05-03T14:16:00.145+02:002010-05-03T14:16:00.145+02:00Salut Paopasc,
beh si le occassioni per sperimenta...Salut Paopasc,<br />beh si le occassioni per sperimentare la propria creatività partono da un progetto generico altrimenti come progettisti sarebbe difficile sapere a priori tutte le eventuali lacune dell' ambiente in cui svolgere un progetto.Detto questo è chiaro che, stando a ciò che ho scritto in precedenza, poichè l' ambiente influenza il comportamento(assieme alle caratteristiche personali)in itinere si tiene conto di eventuali lacune o magari si può contribuire a dare dei suggerimenti.<br />A bientot!Valeria Minervininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7331739278972728222.post-15715413656199727342010-05-02T02:17:39.676+02:002010-05-02T02:17:39.676+02:00Ma quel creare situazioni per l'espressione cr...Ma quel creare situazioni per l'espressione creativa è generico e onnicomprensivo oppure è contestualizzato a quelle che voi "giudicate" lacune pedagogiche o strutturali dell'ambiente scolastico specifico?<br />E se è contestualizzato lo è perchè voi decidete e giudicate carente in qualche suo aspetto? Entrate pienamente nel processo formativo...<br />au revoir Valerià (giusto perchè ricordo che ti piace il francese...)Paolo Pascuccihttps://www.blogger.com/profile/10768277797177666184noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7331739278972728222.post-55689903453404708442010-04-30T21:28:51.055+02:002010-04-30T21:28:51.055+02:00È evidente che una ricerca ecologica pecca di gene...È evidente che una ricerca ecologica pecca di generalizzabilità dei risultati ma è altrettanto evidente che non esiste una metodologia che abbia solo pregi. Adottando un metodo si tengono conto anche dei suoi limiti ma spesso, in particolari situazioni, quei limiti diventano allo stesso tempo, la ragion d’ essere di quella ricerca.<br />Mi spiego…se io parto dal presupposto di un’ analisi di una specifica cultura organizzativa (macro contesto scolastico) di uno specifico clima organizzativo (micro contesto della classe) la scelta di una metodologia qualitativa e dell’ osservazione ecologica risulta essere più idonea (almeno per noi).<br />Questo è anche la ragione, oltre per motivi di costi e tempi, per la quale non abbiamo proceduto ad esempio alla maniera di quella sociologa; il P.C.M.C. vede il comportamento come funzione delle caratteristiche della persona e dell’ ambiente, pertanto noi ci siamo focalizzati sull’ ambiente scolastico come luogo in cui i bambini vengono o dovrebbero essere educati alla creatività e alla flessibilità mentale ( di qui, come d’ altronde precisi, l’ ambiente è onnipresente come fattore influente più che confondente)<br />Un'altra precisazione che vorrei fare e che non diamo ricette: “si comincia con…” “poi fate” ; noi abbiamo ideato questo progetto ma senza la pretesa di dire “così è giusto o sbagliato”; abbiamo ideato e seguito questo schema procedurale ritenendo fosse il più idoneo per noi ma ovviamente tutto va contestualizzato, almeno secondo la metodologia qualitativa.<br />Osserviamo, annotiamo, consideriamo e valutiamo e soprattutto creiamo situazioni in cui i bambini siano capaci di esprimere liberamente la propria creatività prendendo coscienza delle proprie emozioni e di quanto questa libera espressione possa giovare a se stessi e al rapporto con gli altri e perché no anche a noi:-)Valeria Minervininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7331739278972728222.post-42314712054067157152010-04-28T00:14:45.576+02:002010-04-28T00:14:45.576+02:00PsycHomer mi chiedeva di spiegare in 10 righe cosa...PsycHomer mi chiedeva di spiegare in 10 righe cosa fosse la creatività. Non ho saputo rispondere, ma forse avrei potuto indirizzarlo qui, visto che la creatività sta pure nel nome del vostro metodo PCMC ve ne dovete intendere.<br />Metodo qualitativo: di solito puzza di mancanza di replicabilità lontano un miglio, però vi faccio credito.<br />Tanto per vedere se ho capito: si comincia con l'osservare. Gli alunni, all'interno della scuola (contingenza/ecologia) quello che fanno, come interagiscono (ma li osservate anche in ambienti diversi? casa scuola ? ricordo una sociologa che seguì per alcuni giorni, 24 ore al giorno, un gruppo di nuclei familiari...).<br />Poi fate una relazione, basata su tre aspetti:<br />output cognitivo/motorio=artefatto,<br />aspetto cognitivo=valori dichiarati,<br />comprensione inconscia(motoria o cognitiva?)=conoscenza implicita?<br />E finalmente un po' di sano riduzionismo: si introduce il fattore confondente, l'influenza ambientale. In realtà c'è anche prima, perchè quando si giudicano i tre aspetti lo si fa sulla base di riferimenti stabiliti.<br />Dunque osservate, annotate, considerate, e poi valutate sulla base di riferimenti quali interventi PCMC siano più adatti a migliorare, correggere, eliminare, integrare le relazioni psicologiche e sociali all'interno del gruppo?<br />(continua...)Paolo Pascuccihttps://www.blogger.com/profile/10768277797177666184noreply@blogger.com