sabato 12 dicembre 2015

Ritratti nella Pittura tra Vita e Arte: Edvard Munch, Legami e Corrispondenze


"La mia pittura è in realtà un esame di coscienza e un tentativo di comprendere i miei rapporti con l'esistenza. È dunque una forma di egoismo, ma spero sempre di riuscire, grazie ad essa ad aiutare gli altri a vedere chiaro" (Edvard Munch).

La sua esperienza di vita, segnata così profondamente nella sua mente, rimane come un "filo rosso" che attraversa tutta la sua produzione artistica. Il suo linguaggio (non solo in ambito pittorico), segnerà una decisa evoluzione sul teatro e sulla grafica europea rimanendo fino ai giorni nostri tra i più grandi incisori del secolo. 


Così come, non si devono dimenticare, in Italia, i grandi accenti del Futurismo o le forti personalità, di tanti artisti straordinari come De Chirico, che hanno dato vita alle future generazioni (tra pittori, scultori, incisori, architetti, sperimentalisti) dalla generazione degli anni '30, fino alla generazione degli anni '70/'80, durante i quali hanno preso forma i movimenti che hanno animato la storia dell'arte italiana contemporaneacon tutta l'aggressività e la vitalità stessa di questi movimenti: Secondo Futurismo, Gruppo 7 degli architetti razionalisti, MIAR, Astrattismo Lombardo, Scuola Romana, Movimento Informale Internazionale per una Bauhaus Immaginista, Arte Povera, Arte Concettuale, Concretismo, Poesia Visiva, Arte Programmata, Arte Colta, e di tante altre tendenze divise per Attività, Collettivi e Gruppi: Mail Art, Neon Art, Nuovo Futurismo, Transavaguardia, Anacronismo, Artmedia, Cracking Art, Madì, ecc. 

Una fase assai variegata e ben definita, che si manifesterà con una radicale trasformazione dei mezzi espressivi, cioè delle tecniche e materiali, e influenzerà sul suo evolversi, non solo le arti figurative, e le varie arti plastiche, ma anche il cinema, la letteratura, la musica, la fotografia e il teatro, verso nuove trame strettamente connesse al rapporto tra arte e condizione umanaQuesta relazione tra generi e tecniche inusuali, sarà in seguito ampiamente metabolizzata da quasi tutti i movimenti del secondo dopoguerra, dal New Dada alla Pop Art, al Living Theatre, è più che mai sarà al centro dell'esperienza estetica contemporanea: Happenings, Performance, Body Art, scardinando completamente il concetto di opera d'arte stessa, per generare emozioni, sentimenti e concetti del tutto nuovi.

Munch vi portò il suo clima, in una ricerca espressiva intima, di chi osa di guardare profondamente se stesso. L'uomo, il suo rapporto con se stesso, con la propria interiorità e il mondo esterno; una sorta di specchio della fragilità e della condizione umana con cui confrontarsi: "La natura non è soltanto ciò che è visibile agli occhi. Essa è anche'insieme delle immagini interiori della mente. Immagini al di là dell'occhio" (Edvard Munch).

E dunque una nuova sensibilità estetica da adottare, alla ricerca di un proprio carattere, tipica di questo linguaggio, dove l'arte appare come unico rimedio, per quanto possibile, per sentirsi vivi; è ancora oggi una delle principali eredità lasciate dalle avanguardie storiche, nell'operare artistico, assumendo, ruoli, significati e valenze diverse a seconda del campo di applicazioneQui, e qui, altri esempi applicativi del valore dell'arte come terapia, risalendo alle sue origini, in una delle pagine più terribili della storia dell'umanità: i disegni dei bambini realizzati a Terezin, sotto la guida dell'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis. Rappresentano le prime esperienze artistiche usate come funzione-supporto pedagogicoL'arte come simbolo di resistenza e come 'ultimo motore', al quale aggrapparsi: "Estetica come qualcosa d'altro, una pelle più sottile a protezione del caos... Estetica, ultima istanza, mezzo di fuga, ultimo motore in grado di creare produzione, come difesa per l'uomo contro forze su cui non ha alcun controllo" (Friedl Dicker-Brandeis a Hilde Kothny, Hronov, 9 dicembre 1940); l'arte come veicolo profondo e diretto sull'anima in mezzo alla peggiore disumanità.

"Lady in a car / Imaginary self-portrait," by Friedl Dicker-Brandeis, c. 1940. From the Jewish Museum, Prague.

Driveway to a house

Hana Zieglerová (1933-1944), Undated (1943-1944), Watercolor on paper, 16,3 x 20,6 cm, Signed LR: H. Zieglerová. Provenance: Created during the drawing classes in the Terezín Ghetto organized between 1943 and 1944 by the painter and teacher Friedl Dicker-Brandeis (1898–1944); in the Jewish Museum in Prague’s collection since 1945.

Diceva, Viktor Lowenfeld: "L'arte è un processo umano fondamentale. Ogni società dalla più primitiva, alla più sofisticata, si è espressa tramite l'arte ed ogni individuo può dare ai propri pensieri e alle proprie emozioni una forma artistica". 
Per la capacità meravigliosa dell'arte di dare forma e contenuto alle emozioni umane, anche le più drammatiche.

2 commenti:

  1. "On October 6th, 1944, Friedl Dicker Brandeis and 60 of her students were sent on transport number EO 167 to Auschwitz Birkenau, where most of them were probably murdered upon arrival. Until the very end, Friedl did not resign herself to despair or allow her young students to become engulfed by hopelessness. Rather, as one of the first practioners of art therapy, she gave them the gift of expression, artistic freedom and beauty and helped give meaning to their young lives, for as long as they still had to live."
    https://www.yadvashem.org/articles/general/coping-through-art-brandeis-theresienstadt.html
    Very interesting article. Thank you!


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